“Il Museo come specchio di un’identiità“. Federico Dei Rossi, direttore creativo di FormaUbis e progettista del nuovo percorso espostivo, ci racconta il suo punto di vista nel progetto sostenuto da Intesa Sanpaolo attraverso il Programma Formula in collaborazione con CESVI.
“Mi chiamo Federico Dei Rossi e mi occupo di design e comunicazione visiva da oltre trent’anni. Attraverso il mio workgroup Ubis, ho realizzato progetti di immagine visiva, allestimenti fieristici e retail con aziende e istituzioni sia in Italia che all’estero. Con FormaUbis, società specializzata nell’ambito museale, seguo l’allestimento e la comunicazione statica e multimediale per esposizioni temporanee e permanenti.
Vivendo a Montebelluna conosco bene il museo e la Fondazione Sportsystem, come molte delle persone che vi collaborano, in particolare Andrea Parisotto, presidente di Fondazione in passato, con il quale ho realizzato una mostra a Cortina per promuovere il museo. Da quella esperienza è iniziata la collaborazione per la realizzazione del nuovo museo della Fondazione Sportsystem.
Il mio contributo al rinnovato museo parte dall’ideazione del percorso tematico e la progettazione dell’allestimento, per giungere alla realizzazione degli apparati comunicativi, sia statici che multimediali. Come direttore creativo di FormaUbis coordino un gruppo di professionisti e aziende che nell’insieme realizzano tutti gli strumenti necessari per veicolare i contenuti prodotti e che fanno parte del patrimonio di Fondazione.
I progetti di allestimento museale nascono all’interno dello studio di Treviso, ma coinvolgono partner presenti su tutto il territorio italiano. Il network è nel DNA di FormaUbis e ci permette di attingere a differenti specializzazioni, tutte altamente professionali e dinamiche, in un contesto che necessita di continui aggiornamenti tecnologici e adeguamenti creativi.
Fondamentale è poi la sinergia con il committente, che nel caso del Museo Fondazione Sportsystem è stata estremamente proficua, con un costante scambio di informazioni e stimoli.
Questo progetto mi coinvolge particolarmente perché riguarda il territorio in cui vivo, coinvolge aziende e persone che conosco e con le quali ho collaborato negli anni.
Le difficoltà incontrate sono state come sempre uno stimolo a trovare soluzioni innovative. Il budget chiuso ha comportato l’impegno ad adeguare risorse esistenti, ottimizzandole senza per questo cedere a compromessi estetici e funzionali. Le idee migliori nascono spesso da queste condizioni e alla fine sono quelle che professionalmente danno più soddisfazione.
Il nostro lavoro è visionario per antonomasia: dobbiamo costruire nella nostra testa un’immagine che cristallizzi esigenze funzionali, estetiche e comunicativo/didattiche.
Quando ho visto i primi rendering è stato emozionante, perché ho capito che stavamo realmente dando forma al museo che sognavamo. Ci auguriamo che tutti possano provare la stessa sensazione entrando nelle sale rinnovate.
I musei sono tante cose: testimonianza, conoscenza, bellezza, ricreazione, emozione. Questo spazio ne racchiuderà molte, mutevoli in relazione al tipo di fruitore. Sarà indubbiamente conoscenza della storia della calzatura e dello sviluppo produttivo e sociale di un territorio. Sarà emozione per il ricordo di grandi eventi e atleti del passato. Sarà divertimento per l’interattività presente in ogni sala. Sarà formativo per tutti i protagonisti che ancora oggi realizzano calzature sportive e per l’outdoor. Ma in particolare, per chi vive in questo territorio, sarà lo specchio di un’identità, raccontando da dove vengono e chi sono oggi, affermando il valore, la tenacia e l’ingegno che li ha formati. Spero con tutto il cuore che usciranno dal museo con l’orgoglio di essere parte di questa storia.
Sono certo che il museo rappresenterà un volano per il distretto. Riferimento culturale e tecnologico; stimolo per ripetere i grandi traguardi che hanno fatto la storia di questo settore produttivo. Puntiamo a mantenerlo vivo, aggiornando l’esposizione dei reperti, i contenuti multimediali, i giochi didattici e raccordandolo con le numerose iniziative formative e culturali promosse da Fondazione“.