Trasformazione digitale al Museo dello Sportsystem!

Segreti da condividere“. Alice ci racconta la sua esperienza di archivista e le sue attività quotidiane per la realizzazione del progetto sostenuto da Intesa Sanpaolo attraverso il Programma Formula in collaborazione con CESVI.

Mi chiamo Alice, ho 33 anni e vivo a Venezia. Sono un’archivista, ho collaborato con la Fondazione Giorgio Cini di Venezia e con la Fondazione Arena di Verona.

Nell’ottobre del 2023 ho letto in una rivista specializzata la ricerca della Fondazione Sportsystem per un’archivista da coinvolgere per attività di archivio. Non conoscevo questo Museo, ma studiare cose nuove per me è sempre molto stimolante, così ho mandato la mia candidatura. Dopo pochi giorni, sono stata contattata per un colloquio e devo dire che fin dalla prima visita mi sono sentita a casa! Ho percepito subito il forte senso di identità del Distretto e l’importanza dell’attività in cui sarei stata coinvolta.

Due mesi dopo ho iniziato a lavorare in Fondazione e ora mi occupo, insieme alla curatrice del Museo, Francesca, di studiare e organizzare i contenuti del patrimonio museale: oltre 3.000 prodotti, 1.400 brevetti, 4.500 cataloghi, 200 tesi di laurea, 540 libri, solo in parte esposti.

E’ come se i segreti del mestiere volteggiassero nell’aria”, è una celebre citazione dell’economista Alfred Marshall che descrive l’unicità di un distretto industriale. Ecco, a me sembra proprio di scoprire dei segreti preziosi, e mi affascina l’idea di poterli rendere disponibili a chi può trarne beneficio.

Il mio lavoro quotidiano consiste nel “prendere letteralmente in mano”, uno per uno, gli oggetti e i documenti conservati al Museo e “descriverli” secondo dei parametri definiti preliminarmente con Francesca.

Inserisco le descrizioni in un database online, attribuendo ad ogni oggetto un codice univoco (tecnicamente una “segnatura”) e delle “chiavi di ricerca”: tipologia, epoca, azienda, materiale etc. Non sempre queste informazioni sono facilmente intuibili: per questo servono studio e ricerca.

La seconda parte del lavoro è applicare fisicamente la “segnatura” ad ogni oggetto/ documento, con un’attenzione volta a garantire la conservazione di ogni oggetto e documento. Ad esempio, sui documenti cartacei vado ad apporre un’etichetta apposita che, grazie a una speciale colla, evita ogni possibile reazione chimica con la carta. Su prodotti e macchinari utilizzo delle etichette in cotone applicate con un cordino.

Poi ci sono degli oggetti che rischiano letteralmente di sgretolarsi in mano…. vanno studiati “a distanza” e li renderemo disponibili solo in digitale. Ecco, questo è l’aspetto che mi spaventa di più: il senso di “urgenza” quando bisogna far fronte a veri e propri problemi conservativi.

Il contesto in cui opero è la sede della Fondazione Sportsystem, una villa ottocentesca sul poggio di una collina, con una vista incredibile sulla pianura sottostante (nelle belle giornate da lontano si vede anche Venezia!).

Lavoro a stretto contatto con il personale della Fondazione, ma non di rado incontro i visitatori del Museo, gli studenti e i ricercatori che si fermano incuriositi dalla mia attività e mi chiedono informazioni.

Ricordo con piacere 2 episodi.

L’incontro con una ragazza di un liceo artistico che, nell’ambito di un progetto scolastico, stava disegnando un’immaginaria capsule collection di Moon Boot. L’ho accompagnata in una ricerca tra i numerosi cataloghi e riviste dagli anni ’70 in poi, ed è stato interessante studiare insieme l’evoluzione nello stile del prodotto e della comunicazione di questo prodotto iconico.

Ancora più curioso l’incontro con un anziano, alla ricerca di un catalogo di una piccola azienda della zona, non più esistente, che ricordava risalire agli anni ’80 e contenere delle poesie inedite di Mario Rigoni Stern. Non sapevamo se il nostro archivio contenesse effettivamente quel catalogo. Abbiamo cercato insieme e con sorpresa l’abbiamo trovato! Presto sarà disponibile a tutti.

Mi sento molto soddisfatta e gratificata dall’esperienza che sto vivendo. La mia aspettativa è di poter contribuire, nella mia piccola parte, alla conservazione e valorizzazione dell’heritage e della cultura  davvero unici di questo luogo“.

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